EMDR Archivi - Elena Ferrari Rinascere donna Tue, 01 Oct 2019 11:00:53 +0000 it-IT hourly 1 https://mentallifting.com/wp-content/uploads/2022/05/cropped-favicon-32x32.png EMDR Archivi - Elena Ferrari 32 32 207833118 La tecnica EMDR nel trattamento del disturbo depressivo https://mentallifting.com/la-tecnica-emdr-nel-trattamento-del-disturbo-depressivo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-tecnica-emdr-nel-trattamento-del-disturbo-depressivo https://mentallifting.com/la-tecnica-emdr-nel-trattamento-del-disturbo-depressivo/#respond Tue, 01 Oct 2019 11:00:51 +0000 https://mentallifting.com/?p=3728 Avete mai sentito parlare di EMDR? Sono sicura che molti di voi non conoscono questa tecnica usata in particolare per affrontare, e superare psichicamente, esperienze traumatiche o stressanti di vario genere che possono causare diversi disturbi di origine psicologica. Quindi vi dico, in sintesi, di cosa si tratta. Che cos’è il metodo EMDR Iniziamo dal...

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Avete mai sentito parlare di EMDR? Sono sicura che molti di voi non conoscono questa tecnica usata in particolare per affrontare, e superare psichicamente, esperienze traumatiche o stressanti di vario genere che possono causare diversi disturbi di origine psicologica. Quindi vi dico, in sintesi, di cosa si tratta.

Che cos’è il metodo EMDR

Iniziamo dal nome: EMDR è un acronimo che, tradotto in italiano sta per desensibilizzazione e rielaborazione tramite i movimenti oculari e serve a favorire la rielaborazione dell’esperienza, emotiva e cognitiva, in modo simile a quanto avviene nella fase REM del sonno.

In pratica la tecnica dell’EMDR, ideata da Francine Shapiro nel 1989, consente di individuare alcuni ricordi o immagini in qualche modo stressanti, su cui viene effettuato un lavoro di desensibilizzazione e di rielaborazione attraverso la stimolazione del movimento oculare o del tapping (tamburellamento sulle gambe).

In questo modo è possibile aiutare il paziente ad affrontare e superare in modo più sereno, tranquillo e decisamente adeguato, le situazioni stressanti e traumatiche che hanno dato origine al sintomo. Questo approccio mi ha permesso di intervenire molto positivamente con persone affette da depressione.

Quando è possibile parlare di depressione?

La depressione è un sintomo assai complesso che affligge sempre più persone nel mondo occidentale; per questo si ricorre maggiormente alla psicoterapia. Si caratterizza per un basso tono dell’umore, costante e perdurante nel tempo, non facilmente modificabile da eventi esterni.

Si possono distinguere due forme di depressione:

  • La depressione di tipo reattivo: ha un’origine precisa e puntuale, per esempio a seguito di un lutto o un evento doloroso o di un importante cambiamento del ciclo di vita (il pensionamento, la nascita di un figlio, l’uscita dei figli adulti da casa, etc.)
  • La depressione di tipo endogena: si manifesta in modo spesso meno evidente ma più persistente nel tempo senza un motivo apparente.

I depressi spesso non sono in grado di portare a termine le attività quotidiane e non traggono piacere da attività che in precedenza davano loro piacere. Si sentono in colpa e si considerano gli unici responsabili di problemi di comunicazione e di relazione a casa e al lavoro.

Le persone depresse si preoccupano eccessivamente per il futuro, hanno pensieri negativi/distruttivi su sé stessi, sulla vita e sulle persone che sono loro accanto. Questi i sintomi più comuni, ma la depressione si presenta con un’ampia varietà di quadri clinici interconnessi tra loro (ansia, panico, tic, balbuzie, disturbi alimentari etc.), più o meno complessi e di diversi livelli di gravità- intensità e pervasività.

Per questo è bene rivolgersi a uno psicoterapeuta perché possa essere fatta una diagnosi precisa e valutare insieme una possibile psicoterapia efficace.

Obiettivi della psicoterapia

  • Nella depressione di tipo reattivo: individuare la causa che ha dato origine alla sintomatologia è il primo passo verso una possibile guarigione.
  • Nella depressione di tipo endogena, il percorso è più complesso in quanto il depresso fatica a fidarsi di un interlocutore esterno, tende a svalutare ogni intervento che gli si propone, si scoraggia facilmente; è possibile comunque affrontare e superare la depressione, dandosi del tempo e affidandosi a uno psicoterapeuta valido e preparato di cui piano piano è possibile fidarsi e a cui affidarsi.

Terapia EMDR e depressione

L’EMDR permette di desensibilizzare i ricordi e i pensieri negativi per metabolizzare traumi del passato, comportamenti o idee negative. L’EMDR offre quindi una via rapida e non invasiva per eliminare nel profondo i sintomi legati ad eventi passati che non sono stati metabolizzati psichicamente. Stimolando il cervello da destra a sinistra e da sinistra a destra (attraverso lo sguardo, la voce o il tocco) si sblocca l’evento traumatico rimasto intrappolato nella psiche e si riattivare il naturale sistema di auto guarigione del cervello.

La terapia EMDR (quando è condotta bene) è molto più efficace, arriva molto oltre e più profondamente della psicoanalisi: attiva un normale processo di guarigione, consente di alleviare il dolore acuto causato da un trauma passato per poi permettere di capire, con un percorso di terapia tradizionale, in maniera più approfondita, le conseguenze di quell’evento sulla propria vita.

Hai bisogno di un consiglio? Vuoi prendere un appuntamento? Contattami alla mail: elena.ferrari@mentallifting.com.

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Burnout, come riconoscerlo e affrontarlo https://mentallifting.com/burnout-come-riconoscerlo-e-affrontarlo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=burnout-come-riconoscerlo-e-affrontarlo https://mentallifting.com/burnout-come-riconoscerlo-e-affrontarlo/#respond Wed, 05 Jun 2019 08:09:07 +0000 https://mentallifting.com/?p=3597 Riconoscere la sindrome da burnout non è sempre facile e, spesso, c’è la tendenza a ridurre il tutto ad un mero problema del singolo lavoratore ignorando il contesto lavorativo nel suo insieme. Per contro, non riconoscere il problema, da parte dell’azienda, è un errore molto pericoloso, perché può incidere pesantemente sull’economia dell’intera struttura. Non a...

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Riconoscere la sindrome da burnout non è sempre facile e, spesso, c’è la tendenza a ridurre il tutto ad un mero problema del singolo lavoratore ignorando il contesto lavorativo nel suo insieme. Per contro, non riconoscere il problema, da parte dell’azienda, è un errore molto pericoloso, perché può incidere pesantemente sull’economia dell’intera struttura. Non a caso, l’Organizzazione mondiale della Sanità lo ha di recente riconosciuto come malattia.

Rischio di burnout: cos’è?

Il termine burnout, in italiano “bruciato”, “esaurito”, identifica una condizione di esaurimento fisico ed emotivo che porta la persona ad avere un atteggiamento distaccato e apatico verso il lavoro e i rapporti interpersonali.

Ci sono delle categorie più a rischio: medici, infermieri, forze dell’ordine, insegnanti, ma può colpire anche altre categorie di lavoratori, quelli iperattivi e schiacciati da mille impegni tra lavoro e famiglia. Solitamente le donne, che sopportano oltre al carico di lavoro gli impegni con la famiglia e l’accudimento degli anziani, sono maggiormente predisposte al pericolo di esaurimento psico-fisico rispetto agli uomini.

Il burnout può essere causato da diversi fattori: un’eccessiva mole di lavoro, l’incertezza rispetto al ruolo che si ricopre in azienda, le pressioni da parte dei superiori, i conflitti con i colleghi, o un senso di inadeguatezza rispetto al ruolo ricoperto.

Riconoscere i sintomi è importante

La sintomatologia è complessa, ma si può ricondurre a tre grandi aree:

  • lavorativa: calo delle prestazioni, problemi disciplinari, alta conflittualità, frequenti malattie e conseguente assenteismo, infortuni
  • psicologica e comportamentale: ansia, angoscia, indecisione, insicurezza, isolamento, scarsa attenzione e concentrazione, cattivo umore, stati depressivi, attacchi di panico, autocommiserazione, sensazione di avere la testa vuota, aumento di consumo di alcol, tabacco e caffè
  • fisica: disturbi gastrointestinali, cardiocircolatori, respiratori, sessuali e dermatologici.

5 modi per guarire

La risoluzione del problema, a livello individuale, passa attraverso tecniche terapeutiche quali l’EMDR che aiutano a ridurre il livello di ansia e stress e a modificare il proprio comportamento. Nella vita di tutti i giorni, vi consiglio:

  • conducete uno stile di vita sano (sport, dieta, ecc.) che aumenta la capacità di fronteggiare qualsiasi tipo di esperienza stressante
  • praticate tecniche di rilassamento (meditazione, biofeedback) per ridurre il grado di attivazione
  • create nuove relazioni con i colleghi: il confronto aiuta a distendere l’atmosfera in azienda
  • imparate a gestire il tempo: la variabile più importante quando si considera la produttività è proprio il tempo, perciò saperlo gestire è la chiave per il successo. Per cercare di rendere la vostra vita professionale il meno stressante possibile il segreto è fare brevi pause durante la giornata. Questo aiuta a rimanere concentrati senza affaticarsi troppo.

Hai bisogno di un consiglio? Vuoi prendere un appuntamento? Contattami alla mail: elena.ferrari@mentallifting.com.

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