Mental - Lifting Archivi - Elena Ferrari Rinascere donna Tue, 17 Sep 2019 09:39:04 +0000 it-IT hourly 1 https://mentallifting.com/wp-content/uploads/2022/05/cropped-favicon-32x32.png Mental - Lifting Archivi - Elena Ferrari 32 32 207833118 Bassa autostima? 6 modi per porvi rimedio https://mentallifting.com/bassa-autostima-6-modi-per-porvi-rimedio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=bassa-autostima-6-modi-per-porvi-rimedio https://mentallifting.com/bassa-autostima-6-modi-per-porvi-rimedio/#respond Tue, 17 Sep 2019 09:39:02 +0000 https://mentallifting.com/?p=3721 Nel precedente articolo vi ho parlato di come, una corretta autostima si sviluppa già a partire dall’infanzia e dell’importanza che la scuola ha in questo processo. Oggi vi voglio parlare della mancanza di autostima negli adulti e di come fare per porvi rimedio. Cosa significa avere una bassa autostima? Sappiamo che, avere una buona autostima...

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Nel precedente articolo vi ho parlato di come, una corretta autostima si sviluppa già a partire dall’infanzia e dell’importanza che la scuola ha in questo processo. Oggi vi voglio parlare della mancanza di autostima negli adulti e di come fare per porvi rimedio.

Cosa significa avere una bassa autostima?

Sappiamo che, avere una buona autostima significa avere fiducia in se stessi, nella vita e nelle proprie capacità, indipendentemente dal giudizio altrui e dagli avvenimenti esterni. Purtroppo, però, a causa di esperienze negative e situazioni particolari vissute nell’infanzia, non sono rari i casi di bassa autostima. Queste persone, spesso, ricercano all’esterno, anche da adulti, un senso di appartenenza che, purtroppo, sarà difficile trovare realmente. Quello che manca, in questi casi, è un senso di protezione che derivi dall’interno e che non può essere creato da altri.

Come rimediare?

Le conseguenze dell’avere poca autostima possono interessare non solo le nostre emozioni, ma anche la nostra salute e la nostra vita. Una bassa autostima è un ostacolo per raggiungere il successo in ambito professionale, ci danneggia nello studio e nella vita personale, così come nel relazionarci con gli altri. Inoltre, può causare tristezza, malinconia, depressione, timidezza e altri sentimenti negativi.

Il primo modo per accrescere la propria autostima è conoscersi. Chi è consapevole delle proprie modalità di pensiero e azione, infatti, riesce a tenere sotto controllo anche i propri lati oscuri e a non agire sempre con il pilota automatico. Ad esempio, una persona che si conosce bene, potrebbe rendersi conto di provare antipatia nei confronti di un altro, non perché questi sia effettivamente una persona sgradevole ma perché, ad esempio, prova invidia verso i suoi successi.

Evitare i paragoni, con le cose e con le persone che ci circondano. Ci saranno sempre persone che hanno più di successo di noi, o che ne avranno di più, per questo è importante non vivere a seconda della vita che altri individui conducono o paragonandoci a loro o prefiggendoci i loro stessi obiettivi. Dobbiamo avere una nostra identità e creare progetti di vita personali.

Un altro modo di migliorare il problema dell’autostima è cambiare il modo di pensare, trasformando il negativo in positivo. Ci sono sempre degli ostacoli e dei problemi difficili da risolvere nella vita, ma possono essere affrontati come un insegnamento per il lungo cammino che dobbiamo percorrere.

L’accettazione è fondamentale per migliorare e per sentirci meglio con noi stessi. Dobbiamo accettare il nostro corpo, il nostro modo di essere e quello che abbiamo. Un ulteriore modo di superare le paure interne è di aumentare l’amore per sé stessi è quello di creare un progetto di vita, una strategia personale per poter aumentare la bassa autostima che abbiamo.

Molte persone vivono la loro vita cercando di compiacere gli altri per ricevere il più possibile consensi e validazione. Tutto ciò deriva dal bisogno di essere amati. Non c’è nulla di male nel desiderare una conferma positiva dall’esterno su ciò che si è o su ciò che si fa, il problema nasce quando questo diventa un elemento centrale nel determinare il proprio valore come persona. Dare la priorità al giudizio altrui nelle nostre scelte e nei nostri comportamenti ci porta inevitabilmente a confusione, incapacità di esprimerci liberamente e a nasconderci.

Poiché gran parte della nostra autostima è influenzata dalle nostre relazioni: è fondamentale circondarsi di persone che ci facciano stare bene e allontanare chi, al contrario, ci fa del male. Trovare persone che sono disposte a starci vicino, ascoltarci, sostenerci e che ci possano accettare sia nei nostri pregi che nei nostri difetti può rivoluzionare anche il modo in cui entriamo in contatto con noi stessi. Allo stesso tempo è necessario allontanare dalla nostra vita chi ci ferisce, chi consuma la nostra energia e ci impedisce di crescere.

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Autostima: non è un obiettivo ma un processo continuo https://mentallifting.com/autostima-non-e-un-obiettivo-ma-un-processo-continuo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=autostima-non-e-un-obiettivo-ma-un-processo-continuo https://mentallifting.com/autostima-non-e-un-obiettivo-ma-un-processo-continuo/#respond Mon, 09 Sep 2019 13:19:01 +0000 https://mentallifting.com/?p=3713 Una corretta autostima è un elemento centrale per una buona salute psicologica, sia da piccoli che da grandi. È un concetto molto importante per il nostro sviluppo perché rappresenta la valutazione che ognuno ha di sé stesso, della persona che è e delle cose che sa fare. La psicologia insegna che se pensi positivo, avrai...

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Una corretta autostima è un elemento centrale per una buona salute psicologica, sia da piccoli che da grandi. È un concetto molto importante per il nostro sviluppo perché rappresenta la valutazione che ognuno ha di sé stesso, della persona che è e delle cose che sa fare.

La psicologia insegna che se pensi positivo, avrai molte più probabilità di farcela, a meno che non stia sottovalutando la prova che devi affrontare. Se invece hai ben presente di cosa si tratta, e pensi comunque di potercela fare, sarà molto più difficile fallire. Recuperare nella memoria quelle situazioni in cui ci siamo sentiti davvero in gamba, ci dà la carica e l’energia giusta per intraprendere una nuova sfida. Non solo in famiglia, ma anche a scuola, l’autostima dei bambini può trovare terreno fertile per il suo sviluppo oppure per il suo contrario, cioè essere limitata e dare origine a insicurezze gravi.

autostima

Autostima a scuola, il ruolo degli insegnanti

I piccoli arrivano a scuola che hanno già avuto modo di sviluppare la base della propria fiducia in sé stessi nel contesto familiare, ma sicuramente la scuola gioca un ruolo molto importante. Insegnanti ed educatori, infatti, assumono un ruolo determinante per la costruzione dell’autostima dei bambini. La scuola assume, quindi, un ruolo fondamentale nella formazione del bambino e del ragazzo perché è qui che sperimentano dei modelli e degli esempi a cui avvicinarsi.

Tutto questo è possibile a partire dalla scelta dei compiti da affrontare. Anche la scelta delle attività da svolgere per ogni bambino, infatti, deve essere ben pensata per favorire l’autostima a scuola. I bambini sono tutti diversi e portano con sé caratteristiche diverse. Questo non significa che ogni bambino deve fare solo le cose in cui riesce, anzi. Significa, invece, proporre ai bambini delle attività che, con impegno, si possono realizzare.

Non conta solo il risultato

A scuola, spesso, l’attenzione è concentrata sul voto. I bambini, indirettamente, percepiscono che l’importante è ottenere un buon risultato, indipendentemente da come ci si arriva. Niente di più pericoloso. L’importante, infatti, è il processo. L’attenzione deve essere posta sul processo, sull’impegno e sulla motivazione che il bambino ci mette nell’eseguire il compito.

In una società dove sembra importante solo raggiungere gli obiettivi, non è semplice trasmettere l’importanza di prestare attenzione al processo e all’impegno. È fondamentale, però, per il benessere dei bambini, che questo avvenga.

Il bambino che si impegna non sempre ottiene il risultato congruo alle energie messe in gioco. Il risultato, infatti, non dipende esclusivamente dallo sforzo che si mette in campo, ma esistono numerose variabili che determinano il successo o l’insuccesso.

Questo è un messaggio importante da far passare, ma è importante che siano gli adulti i primi a crederci. Non significa che il voto è indifferente, anzi, ma ciò che conta di più è il processo e l’impegno sottostante. È fondamentale capire le predisposizioni di ciascun bimbo e valorizzarle, aiutandoli però a potenziare le abilità meno sviluppate.

Evitare i confronti per non generare frustrazioni

I confronti, infatti, sono terribili e distruttivi, sia per chi ne esce sconfitto, sia per chi ne viene esaltato. Si possono confrontare le azioni, non le persone. Questo non significa che un bambino non può perdere, anzi. È molto importante insegnare ai bambini a tollerare la frustrazione della perdita.

Ma questo deve essere riferito ai comportamenti, non alla persona in sé. E, soprattutto, è meglio evitare i confronti, che possono solo dare adito a sentimenti di rabbia e tristezza, verso di sé o verso chi ne esce vincitore. Allo stesso tempo, essere sempre messo su un piedistallo rischia di essere molto pericoloso. Non fare esperienza dei propri limiti, infatti, crea aspettative troppo alte su di sé e, al primo fallimento, può creare uno scompenso nella visione che si ha di sé stessi.

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Scuola, è tempo di organizzare il rientro https://mentallifting.com/scuola-e-tempo-di-organizzare-il-rientro/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=scuola-e-tempo-di-organizzare-il-rientro https://mentallifting.com/scuola-e-tempo-di-organizzare-il-rientro/#respond Thu, 29 Aug 2019 07:46:47 +0000 https://mentallifting.com/?p=3697 Siamo appena rientrati dalle vacanze e già dobbiamo organizzare il ritorno a scuola dei nostri figli. Se per noi è faticoso, per loro potrà esserlo molto di più, perché recuperare i ritmi scolastici non è così immediato. Quindi, dobbiamo fare in modo che il primo giorno di scuola venga vissuto dai nostri figli con serenità,...

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Siamo appena rientrati dalle vacanze e già dobbiamo organizzare il ritorno a scuola dei nostri figli. Se per noi è faticoso, per loro potrà esserlo molto di più, perché recuperare i ritmi scolastici non è così immediato. Quindi, dobbiamo fare in modo che il primo giorno di scuola venga vissuto dai nostri figli con serenità, come la ripresa di un impegno importante per la loro crescita.

Consigli per affrontare il rientro a scuola

Innanzitutto è bene mostrarsi entusiasti. Se il bambino vede i genitori preoccupati e seccati per l’inizio della scuola penserà di avere un valido motivo per sentirsi preoccupato anche lui.

È importante che il bambino si prepari gradualmente agli orari della scuola. Si sa che in estate, complici il divertimento e le lunghe giornate, gli orari del sonno non vengono mai rispettati: vanno a letto più tardi del solito e si svegliano altrettanto tardi. Ma se non recuperiamo per tempo un orario consono alle esigenze scolastiche, rischiamo di trasformare i primi giorni di scuola in un incubo.

Noi mamme si sa ci facciamo prendere da mille ansie, soprattutto quando ci sono dei cambiamenti in corso, ad esempio il passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare, l’ingresso al nido o all’asilo. Dobbiamo imparare a mettere da parte il nostro stress e concentrarci su quello che serve davvero ai nostri figli, ovvero equilibrio e rassicurazioni.

Per dare loro una carica in più ricordatevi di sottolineare che, la scuola, non è solo compiti, impegno e regole, ma anche il luogo in cui si incontrano tanti coetanei con cui diventare buoni amici.

Come preparare i bambini al primo giorno di scuola

primo giorno di scuola

Il primo giorno di scuola non si scorda mai, è quello che viene immortalato in una foto che compare in tutti gli album di nonni e genitori. È un passaggio importante, si inizia davvero a diventare grandi. Molti genitori si chiedono come far vivere al meglio questo giorno ai lori figli, senza rendersi conto che molto spesso i bambini vivono questo inizio più serenamente di quanto si possa pensare.

Vi consiglio di parlare al bambino, raccontando nei dettagli cosa succederà e perché è un momento importante della sua vita, per aiutarlo ad affrontare il tutto con più facilità. Fategli capire che si dovrà impegnare ma senza pretendere troppo sin da subito. Potrebbe comportare uno stress, che in più dei casi si tradurrebbe in un esaurimento nervoso prima del previsto. L’ansia da prestazione influisce negativamente, e visti i molteplici cambiamenti, è meglio eliminarla sin da subito.

Sembra un piccolo accorgimento, eppure porta quasi sempre a risultati sorprendenti!                                                                           

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Sindrome da rientro dalle vacanze, che fare? https://mentallifting.com/sindrome-da-rientro-dalle-vacanze-che-fare/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sindrome-da-rientro-dalle-vacanze-che-fare https://mentallifting.com/sindrome-da-rientro-dalle-vacanze-che-fare/#respond Mon, 12 Aug 2019 07:37:02 +0000 https://mentallifting.com/?p=3687 Il momento più duro delle vacanze è arrivato: il rientro! Sindrome post-rientro, mal di ritorno, depressione, malinconia, ansia, stanchezza, quanto è faticoso riprendere la solita vita dopo le tanto desiderate ferie? La sindrome da rientro è in forte aumento perché le vacanze si sono accorciate, e molte persone si portano dietro il lavoro anche al...

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Il momento più duro delle vacanze è arrivato: il rientro! Sindrome post-rientro, mal di ritorno, depressione, malinconia, ansia, stanchezza, quanto è faticoso riprendere la solita vita dopo le tanto desiderate ferie? La sindrome da rientro è in forte aumento perché le vacanze si sono accorciate, e molte persone si portano dietro il lavoro anche al mare o in montagna. La società della fretta, della connessione continua, di una vita fitta di impegni, produce anche questi effetti collaterali. Come affrontarli per non perdere i benefici delle ferie?

Cos’è la sindrome da rientro dalle vacanze

La sindrome da rientro dalle vacanze non è una vera e propria patologia ma bensì un insieme di condizioni di malessere che caratterizzano i primi giorni in cui si ritorna a pieno ritmo alla solita routine.

Tale malessere, con le sue più svariate manifestazioni, è causato dallo stress: il cervello vive e percepisce il rientro al lavoro come una situazione potenzialmente pericolosa e invia messaggi di allerta al sistema nervoso centrale. Questo si attiva causando tensione muscolare, ansia e tachicardia.

Questo stress da rientro causa, quindi, una serie di sintomi psicologici e disturbi fisici che si manifestano improvvisamente scombussolando tutte le aspettative e i buoni propositi di ritornare al lavoro e ai soliti impegni con la giusta carica di energia che, magari, è venuta meno durante l’anno.

Consigli per combattere lo stress da rientro

Come prima cosa cercate di tenervi 2 giorni di riposo fra la fine delle ferie ed il rientro al lavoro: avrete così tempo per sistemarvi e riabituarvi ai nuovi ritmi, nonché di prepararvi psicologicamente e fisicamente al nuovo inizio lavorativo

Evitate di riprendere tutte le vostre consuete attività al 100% e con foga: andate con calma e aumentate l’intensità di lavoro e ritmi di vita pian piano, con gradualità. Organizzare il lavoro e, se possibile, evitate di fissare appuntamenti importanti durante i primissimi giorni di lavoro.

Prendetevi cura di voi stessi come avete fatto in vacanza: alla vostra mente e al vostro corpo non bastano 2 settimane per star bene sempre. Quindi, continuate a prendervi cura di voi e a coccolarvi, facendo manicure, pedicure, massaggi, palestra, hobbies, per darvi la sensazione di essere ancora in ferie.

Cercate di continuare a stare all’aria aperta: fate passeggiate, uscite a cena, cercate di alzarvi più possibile dalla scrivania per fare 4 passi e respirare sole e ossigeno, uscite la sera e non fatevi riassopire immediatamente dal divano e dalla tv.

Evitate di tappezzare ogni vostro oggetto, strumento e luogo con le foto della vacanza: son belle da guardare e son lieti ricordi ma, se la vostra sindrome da post-rientro è piuttosto accentuata, non farete altro che aumentarvi da soli la già naturale e presente malinconia.

Pensate e programmate il prossimo viaggio, che sia una vera vacanza, un weekend o solo una gita non importa: vi darà quella carica e spinta per andare avanti e non ricordare solo il passato. Vi sentirete risollevati nell’umore.

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Come affrontare le prime esperienze amorose dei figli https://mentallifting.com/come-affrontare-le-prime-esperienze-amorose-dei-figli/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=come-affrontare-le-prime-esperienze-amorose-dei-figli https://mentallifting.com/come-affrontare-le-prime-esperienze-amorose-dei-figli/#respond Sat, 10 Aug 2019 07:38:20 +0000 https://mentallifting.com/?p=3683 Nel precedente articolo vi ho parlato di come gli adolescenti vivono le loro prime esperienze amorose e di come queste influenzano il loro modo di vivere le relazioni da adulti. Nonostante stiano crescendo, per i genitori può essere difficile accettare che i figli inizino a vivere le prime relazioni di coppia e le prime esperienze...

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Nel precedente articolo vi ho parlato di come gli adolescenti vivono le loro prime esperienze amorose e di come queste influenzano il loro modo di vivere le relazioni da adulti. Nonostante stiano crescendo, per i genitori può essere difficile accettare che i figli inizino a vivere le prime relazioni di coppia e le prime esperienze sessuali. Spesso l’argomento suscita imbarazzo, ma è bene non fare gli struzzi e girare la testa dall’altra parte, perché il ruolo di un genitore nell’educazione sentimentale dei figli è fondamentale.

Educare l’affettività e la sessualità dei figli

Parlare di sessualità non è semplice e molto spesso diventa un argomento imbarazzante che non si riesce ad affrontare. Il messaggio che i genitori devono trasmettere è che anche se si tratta di prime esperienze amorose, quello che conta è che si tratta comunque di esperienze sentimentali e che ci sono dei valori quali il rispetto, la dignità di entrambi i membri della coppia che vanno difesi. Questo messaggio è ancora più importante se si hanno delle figlie perché, oggi più che mai, dobbiamo trasmettere loro non solo la capacità di amare ma soprattutto di farsi amare e rispettare.

Ecco perché è importante educare i figli all’affettività. Già nel corso delle prime esperienze, ogni adolescente deve capire l’importanza del sostegno reciproco all’interno della coppia, pur in un progetto di breve durata. E, allo stesso tempo, è importante che impari a valorizzare se stesso nel rapporto a due. Il genitore deve essere presente, affiancando i figli quando serve. Oggi il ventaglio di possibilità è molto ampio, l’omosessualità non è più un tabù e, alla fine, la scelta è dell’adolescente. A noi genitori spetta il compito di sempre bene informati e agire come una sorta di consulente per i figli rispetto al mondo dell’amore e della sessualità. Altrimenti rischiamo di perdere credibilità come figura di riferimento.

Sesso senza amore, sesso e amore. Che differenza?

Un buon modo per far fronte alle prime esperienze amorose dei figli è quello di costruire intorno a loro un contesto, che significa gettare le basi di quei valori centrali in ogni relazione. Poi, è il momento di parlare di sessualità.

Non è opportuno, però, affrontare l’argomento solo in termini di cautele, virus e gravidanze indesiderate. È importante, invece, orientare la sessualità come scambio di doni dove si vuole dare e ricevere. Piacere, intimità, confidenza sono tutti aspetti di questo scambio che è auspicabile avvenga in una relazione amorosa, altrimenti è solo la soddisfazione di un istinto.

I costumi sessuali sono cambiati molto rispetto al passato e oggi, spesso, la ‘prima volta’ è vissuta più precocemente. È bene essere preparati.  

In genere, oggi i giovani sono abbastanza informati su malattie e contraccezione, ma a volte hanno una visione un po’ confusa e parziale. In ogni caso, è fondamentale aiutarli a fare scelte consapevoli, monitorarli in modo non invasivo, senza imporre nulla.

Se la famiglia fatica a parlare di questi temi o non è abbastanza preparata, può sempre proporre di farlo insieme o indirizzare il figlio verso un consultorio dove è presente uno spazio giovani.

È importante, comunque, che l’adulto sia pronto al dialogo quando occorre, perché un buon dialogo è lo strumento più efficace per affrontare al meglio questa fase della vita dei nostri figli.

Per prima cosa è molto importante rispettare il sentimento che prova, senza minimizzare o ridicolizzare le sue emozioni. Molto spesso quello che agli occhi di mamma e papà sembra una semplice e passeggera cotta, per un teenager può essere gigantesco problema o una fonte di ansia e turbamento.

Per far sì che vostro figlio adolescente si senta libero di esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti è indispensabile che esista un rapporto di fiducia, costruito nel tempo.  Fondamentale in questo senso è la capacità dell’adulto di mettersi in discussione, cercando il dialogo, l’empatia e la comunicazione.

Un’altra regola fondamentale per gestire le prime cotte dei propri figli è informarsi e ascoltare senza essere invadenti: la privacy è un bisogno quasi primario che un adolescente sente di avere.

Non sbirciate tra le cose di vostro figlio, non leggete il suo diario o il suo cellulare per sapere in che situazione sentimentale si trova. Tutte le informazioni dovrebbero arrivare dal diretto interessato, all’interno di un clima positivo di confidenza e fiducia reciproca.

Infine, fate capire ai vostri ragazzi che possono porvi tutte le domande e perplessità che li angustiano. All’inizio è naturale che i figli provino imbarazzo, ma se si sentono accolti e non giudicati, si aprono totalmente.

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Amore adolescenziale, tra romanticismo e sessualità https://mentallifting.com/amore-adolescenziale-tra-romanticismo-e-sessualita/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=amore-adolescenziale-tra-romanticismo-e-sessualita https://mentallifting.com/amore-adolescenziale-tra-romanticismo-e-sessualita/#respond Fri, 09 Aug 2019 15:25:52 +0000 https://mentallifting.com/?p=3680 L’adolescenza, si sa, è la fase della vita in cui si rincorre l’amore con maggiore enfasi, ed è a quest’età che lo si scopre realmente. Il primo amore viene vissuto con molta intensità, speranze, idealizzazioni ma anche con sofferenza per i momenti di crisi o per la fine della relazione. L’amore, in questa età della...

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L’adolescenza, si sa, è la fase della vita in cui si rincorre l’amore con maggiore enfasi, ed è a quest’età che lo si scopre realmente. Il primo amore viene vissuto con molta intensità, speranze, idealizzazioni ma anche con sofferenza per i momenti di crisi o per la fine della relazione. L’amore, in questa età della vita, è dunque totalizzante, tanto da diventare un’emozione difficile da gestire. È un momento magico perché si provano, per la prima volta, sensazioni molto intense che il nostro cervello deve imparare a gestire.

Adolescenza e amore: un bagaglio di esperienza per l’età adulta

L’adolescenza è caratterizzata da conflitti ed è un periodo molto critico anche per i profondi mutamenti fisiologici, psichici e relazionali. Il corpo si trasforma sino ad assumere le sembianze di un corpo “quasi” adulto.

In una società che investe molto sul mito della bellezza, sull’apparire, trascurando quindi l’interiorità, accade che gli adolescenti, così preoccupati dai loro mutamenti fisici, ne risentano eccessivamente, dando a volte troppo spazio all’aspetto esteriore nelle prime scelte sentimentali. Il fattore estetico diventa così il criterio su cui si pensa di essere scelti e su cui basare il successo sociale.

Cambia profondamente anche il modo di vivere gli affetti. Nel primo amore, l’adolescente si sperimenta nella coppia e diventa il protagonista di un gioco sino a quel momento sconosciuto: il gioco dell’amore. In questo gioco è fondamentale sentirsi accettati, per potersi accettare. Il partner diventa così uno specchio fedele, fonte di sicurezza e centro dei propri interessi.

L’adolescenza è anche la fase in cui il “surplus” di energia determina la capacità di vivere l’innamoramento come possibile via d’uscita dal senso di solitudine che spesso affligge i ragazzi. Gli adulti spesso sottovalutano i sentimenti degli adolescenti, che invece vivono con grande serietà e profonda intensità i loro primi amori, preparandosi così a vivere quelli successivi.

Infatti sono i primi amori carichi di entusiasmo e di speranze a influenzare il proprio orientamento sessuale, il modo di vivere l’amore e la capacità di formare una coppia stabile in età adulta.

Gli adolescenti vivono, per definizione, in un territorio dai confini mutevoli e imprecisi, nuotano nell’incertezza, e la confusione è il loro status fisiologico, proprio perché in questa età di transito tutto è da scoprire, da sperimentare, da apprezzare o rifiutare e, il percorso verso l’età adulta è carico di imprevisti, eccitazione e paura.

È infatti un’età di passaggio, di prova, è un momento ricco e irripetibile nella vita dell’uomo, ma è, allo stesso tempo, connotato da difficoltà, ansie, batticuori per la fatica emotiva di riconoscersi e costruire la propria identità. Si tratta di un viaggio verso il futuro con una mente e un corpo nuovi carichi di domande e di aspettative.

Sesso e amore ai tempi di Internet

È sotto gli occhi di tutti, ormai, che gli adolescenti di oggi sono costantemente connessi a Internet. Tra tutti i contenuti disponibili nella rete, quelli sessuali costituiscono una buona fetta. Ricerche internazionali parlano di fruizione di contenuti sessuali da parte di bambini/ragazzi tra i 9 e i 17 anni in costante aumento.

Sembra un fenomeno inarrestabile, soprattutto tra i maschi, che accedono a contenuti pornografici, in percentuale doppia rispetto alle femmine, già tra i 10 e i 13 anni. Insomma il consumo di pornografia sembra essersi esteso e generalizzato da quando esiste il web.

Di positivo c’è che in fondo i nativi digitali non sono poi così diversi dagli adolescenti di qualche anno fa, che utilizzavano le riviste “specializzate” presenti in tutte le edicole. Ciò che li muove è la curiosità, condividono ciò che sanno con i loro pari, come accadeva un tempo e, nella maggioranza dei casi, il sesso virtuale è solo una componente aggiuntiva alle relazioni sociali che hanno nella vita reale.

Di rischioso c’è che questi ragazzi non trovano un adulto competente che sia in grado di comunicare con loro su questo argomento, di metterli in guardia di fronte ai pericoli della rete e di fornirgli le giuste competenze, non solo in campo sessuale, ma anche in campo affettivo, emotivo, relazionale.

Nel prossimo articolo vi parlerò di come i genitori, e gli adulti in genere, possono aiutare i ragazzi a vivere serenamente questo importante momento di crescita.

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Adolescenti alla scoperta del mondo tra voglia di libertà e di crescita https://mentallifting.com/adolescenti-alla-scoperta-del-mondo-tra-voglia-di-liberta-e-di-crescita/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=adolescenti-alla-scoperta-del-mondo-tra-voglia-di-liberta-e-di-crescita https://mentallifting.com/adolescenti-alla-scoperta-del-mondo-tra-voglia-di-liberta-e-di-crescita/#respond Mon, 05 Aug 2019 08:15:46 +0000 https://mentallifting.com/?p=3677 In un precedente articolo vi ho parlato delle prime vacanze da soli per i vostri bambini, oggi voglio affrontare lo stesso argomento ma dal punto di vista degli adolescenti. Presto o tardi arriva il momento in cui i ragazzi non vogliono più trascorrere tutte le vacanze estive con i genitori e chiedono di fare un...

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In un precedente articolo vi ho parlato delle prime vacanze da soli per i vostri bambini, oggi voglio affrontare lo stesso argomento ma dal punto di vista degli adolescenti. Presto o tardi arriva il momento in cui i ragazzi non vogliono più trascorrere tutte le vacanze estive con i genitori e chiedono di fare un viaggio con gli amici o di restare a casa da soli o andare in vacanza con ragazza/ragazzo di cui sono innamorati.

L’estate è solitamente il periodo in cui i figli adolescenti vogliono sperimentare maggiore libertà anche nelle relazioni di coppia. I primi amori rappresentano esperienze molto importanti per i ragazzi: il passaggio verso un maggiore distacco dalla famiglia e la voglia di mettersi in gioco anche nelle relazioni affettive. Per i più grandi quindi, è normale desiderare di trascorrere una parte delle vacanze in coppia e questo può creare ansie e preoccupazioni in mamma e papà.

Adolescenti e genitori un rapporto non sempre facile

Talvolta, questo bisogno di indipendenza può diventare fonte di conflitti e litigi in famiglia. Il ruolo dei genitori, soprattutto in queste fasi evolutive, non è semplice, perché dobbiamo essere presenti, offrire continuità, sostenere la loro crescita e mantenere sempre il dialogo e la fiducia a dispetto delle nostre ansie e paure.

Per mamma e papà può essere difficile accogliere subito le richieste dei ragazzi, sperimentiamo emozioni ambivalenti e di certo tante sono le nostre ansie e le preoccupazioni. Inutile far finta di niente: possiamo essere i genitori più aperti e libertari del mondo, ma quando nostro figlio, o nostra figlia adolescente, parte per la prima volta da solo, il cuore ci si riempie di preoccupazione. Non significa necessariamente che non abbiamo fiducia in loro, il più delle volte, non ci fidiamo del mondo che viviamo e delle sue “insidie”. Che sono tante, ma in fondo non così diverse da quelle che abbiamo affrontato noi alla loro età.

Il senso del viaggio per i gli adolescenti

Nell’immaginario giovanile, il viaggio o la vacanza senza genitori ha il medesimo significato simbolico di quello che un tempo erano i rituali di iniziazione che separavano l’infanzia dall’età adulta. Il viaggio non significa solo poter godere di una libertà a 360 gradi, mai avuta prima, ma un momento di crescita, il bisogno di dimostrare a se stessi, e agli adulti, che si è capaci di prendere decisioni e di provvedere ai propri bisogni. In poche parole, l’importanza di questa esperienza va oltre i desideri, pur comprensibili, di divertirsi senza limiti, poter decidere dove andare, cosa mangiare, a che ora dormire.

Come comportarsi di fronte alla richiesta dei figli?

Bisogna affrontare con serenità il loro bisogno di mettersi alla prova ed esplorare il mondo. Questo non significa lasciare completamente il controllo ai ragazzi, ma cercate di arrivare ad una soluzione condivisa, anche se può essere complicato, dando anche dei limiti quando necessario.

Se sono ancora minorenni, anzichè vietare a priori questa esperienza, si può optare per viaggi organizzati o campi estivi che offrono l’occasione per stare in mezzo alla natura, fare sport, seguire corsi di lingua, laboratori teatrali o di musica. Ricorrere a queste soluzioni più soft può rappresentare un buon compromesso per genitori e ragazzi.

Può non essere facile arrivare ad un accordo condiviso ma è importante che vi mostriate sereni e fiduciosi rispetto ai loro desideri, stabilendo però anche delle condizioni importanti e non negoziabili, così da pianificare una vacanza che metta tutti d’accordo.

Pretendiamo che ci diano le notizie essenziali del loro viaggio: non è obbligatorio sentirsi tutti i giorni, ma qualunque genitore si spaventa se non ha notizie dei figli per troppi giorni.

I ragazzi di oggi sono molto informati ma è bene ugualmente ricordare loro i rischi delle malattie sessualmente trasmissibili e raccomandare l’uso del preservativo. Che ci piaccia o no, stiamo parlando dell’età nella quale il sesso entra nelle loro vite.

Non subissateli di prediche riguardo i pericoli sull’uso di alcool e droghe, purtroppo lasciano spesso il tempo che trovano. Insistere su questi argomenti può essere letto dagli adolescenti come una mancanza di fiducia e ottenere l’effetto opposto. Ricordiamoci sempre che poche cose stimolano un’adolescente come infrangere le regole.

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Quando la noia è “sana” la nostra mente si ricarica https://mentallifting.com/quando-la-noia-e-sana-la-nostra-mente-si-ricarica/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=quando-la-noia-e-sana-la-nostra-mente-si-ricarica https://mentallifting.com/quando-la-noia-e-sana-la-nostra-mente-si-ricarica/#respond Mon, 29 Jul 2019 11:47:07 +0000 https://mentallifting.com/?p=3670 In un’epoca in cui il tempo libero è un concetto ipotetico e i device ci consentono di essere sempre connessi e riempire ogni minuscolo frammento di tempo, la noia viene vissuta come uno stato d’animo pericoloso. Non è così! Molti studi, infatti, dimostrano che la noia è una condizione necessaria per la salute mentale di...

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In un’epoca in cui il tempo libero è un concetto ipotetico e i device ci consentono di essere sempre connessi e riempire ogni minuscolo frammento di tempo, la noia viene vissuta come uno stato d’animo pericoloso. Non è così! Molti studi, infatti, dimostrano che la noia è una condizione necessaria per la salute mentale di un individuo e, paradossalmente, un ingrediente irrinunciabile per il corretto funzionamento dei processi creativi.

Nel suo saggio intitolato “La conquista della felicità”, Bertrand Russell scriveva: “Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce”. Oggi, a quasi 90 anni di distanza, una serie di studi psicologici sembra dare ragione al filosofo inglese.

L’importanza di annoiarsi di quando in quando

Avere un’agenda fitta e tutta la giornata organizzata è un buon modo per essere produttivi, sfruttare il tempo in modo ottimale e trarre il massimo beneficio dai nostri giorni. Tuttavia, ogni tanto è necessario fermarsi perché il riposo è fondamentale per il corpo e la mente.

Non solo. Sebbene organizzare attività per il tempo libero sia molto interessante, a volte bisogna avere del tempo che sia veramente libero, del tempo vuoto. Bisogna lasciare che anche le persone che ci stanno intorno, il nostro partner, i nostri figli, abbiano a loro volta del tempo vuoto. Tutte le attività che riteniamo “noiose”, in realtà possono incrementare la nostra creatività e la capacità di fantasticare. Ciò si deve al fatto che annoiarsi può portare a sognare ad occhi aperti, e questo ci dà modo di creare nuove connessioni.

Secondo gli studiosi, la noia può stimolare la capacità creativa dei bambini, i quali dovranno rispondere alla fatidica domanda: “E ora che si fa?”.                                    Contrariamente a quanto facciamo tutti i santi giorni, lasciamo che i bambini si annoino un po’ almeno ogni tanto, impareranno così a convivere con questa “frustrazione quotidiana” e a dare ad essa delle buone risposte.

Come beneficiare della noia in vacanza?

L’estate è il tempo della noia per eccellenza visto che, per molti giorni, abbandoniamo le nostre abitudini quotidiane. Ti stai già preoccupando di come organizzare il tempo libero? Non farlo, lascia andare il controllo e ascolta i miei consigli.

Non impegnarti ad occupare ogni singolo minuto del tuo tempo o di quello dei tuoi figli organizzando giochi, attività e impegni.

Spegni mail e cellulare il più possibile, nessuno è indispensabile fino a questo punto e il mondo va avanti anche senza di noi.

Non stressare il tuo partner se lo vedi inattivo, magari sta fantasticando e ricaricando le batterie estraniandosi dai problemi di tutti i giorni.

Non sapere come ammazzare le ore non è un buco nero che ti risucchia e da cui non torni più, al contrario, un po’ di noia ti farà scoprire un mondo pieno di opzioni e nuovi metodi per impiegare il tempo.

Buone vacanze a tutti!

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Ansia da vacanza, 8 consigli per prevenirla https://mentallifting.com/ansia-da-vacanza-8-consigli-per-prevenirla/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ansia-da-vacanza-8-consigli-per-prevenirla https://mentallifting.com/ansia-da-vacanza-8-consigli-per-prevenirla/#respond Wed, 24 Jul 2019 07:55:09 +0000 https://mentallifting.com/?p=3666 Ansia da vacanza, ci colpisce a tradimento nella fase dei preparativi o ci accompagna nei nostri viaggi, trasformando le nostre ferie in un incubo da dimenticare. Le sogniamo tutto l’anno ma, per qualcuno, quando si avvicinano scatta l’ansia da vacanza: come organizzarle? Dove andare? Come riempirò il tempo? Stare rilassati e non fare niente può...

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Ansia da vacanza, ci colpisce a tradimento nella fase dei preparativi o ci accompagna nei nostri viaggi, trasformando le nostre ferie in un incubo da dimenticare. Le sogniamo tutto l’anno ma, per qualcuno, quando si avvicinano scatta l’ansia da vacanza: come organizzarle? Dove andare? Come riempirò il tempo?

Stare rilassati e non fare niente può provocare l’ansia da vacanza: si percepisce una sensazione di disagio non appena si inizia a pensare al lavoro. Le vacanze al mare, ai laghi o in montagna potrebbero essere considerate il massimo del relax, ma tutto questa inoperosità ci spaventa, perché siamo troppo abituati ai ritmi frenetici e scadenzati della vita lavorativa.

Quali sono le cause che scatenano l’ansia?

Spesso è legata al bisogno di organizzare il tempo libero e alla paura di non saper riempire i tempi vuoti. Una giornata senza un lavoro, senza una qualsiasi attività utile, diventa, con l’andare del tempo, un ostacolo e un disagio incredibilmente grande e perennemente presente.

La scelta della meta

Per molti il primo motivo di stress è la scelta del luogo dove passare la propria vacanza: bisogna far coincidere budget, periodo, esigenze personali e di chi viaggia con noi, e se siamo soli con chi partire, con gli amici o con un gruppo di sconosciuti.

Bisogno di organizzare ogni cosa

Dopo aver superato lo stress dei preparativi, alcune persone appena raggiunta la meta, vengono assalite dall’ansia di voler vedere tutto, partecipare a qualunque attività e hanno l’esigenza di programmare le giornate minuto per minuto.

Aspettative eccessive

Spesso le persone soffrono di ansia da vacanza perché si creano delle aspettative enormi sulle ferie con la speranza di compensare frustrazioni lavorative e personali accumulate in un anno.

Bisogno di dimostrare qualcosa

C’è chi, durante le proprie vacanze, progetta e fa cose che in realtà non gli si addicono; persone che decidono di partire in trekking faticosi, solo per poter dimostrare agli altri di quanto si è avventurosi o gente che sceglie di fare una vacanza in barca, pur soffrendo il mal di mare, solo perché va di moda.

Ansia da vacanza, come affrontare e prevenire questi stati ansiosi?

Imparate e riconoscere le vostre esigenze. Per evitare l’ansia da vacanza è necessario riconoscere ciò di cui abbiamo davvero bisogno e non seguire l’onda del momento. E, per quanto sia inevitabile raggiungere compromessi con chi viaggia con noi, è altrettanto importante fare in modo che i nostri desideri vengano rispettati.

Non lasciate lavoro in sospeso. Pianificate per tempo le attività che per un po’ resteranno in sospeso o in mano ad altri colleghi, evitando di ridurvi all’ultima ora prima della partenza. In previsione delle proprie ferie è naturale accelerare i ritmi lavorativi, se questo significa staccare davvero la spina una volta partiti.

Non temete gli “spazi vuoti”. Alcune persone, soprattutto quelle più “razionali”, quando pianificano una vacanza cercano di tenere tutto sotto controllo e di programmare ogni minuto. Questo perché si sentono tranquillizzate da una vita programmata nel dettaglio, e cercano di applicare questa logica anche alla vacanza. Ma per staccare davvero la spina dalla routine di tutti i giorni è invece più utile provare ad abbandonarsi a esperienze nuove, vivendo giorno per giorno e lasciandosi trasportare dalle casualità. E anche dall’ozio, qualche volta.

Aspettatevi eventuali imprevisti. È necessario un minimo di organizzazione, ma attenti a non inseguire la perfezione. Se vi scordate qualcosa, o incappate in qualche contrattempo, troverete sicuramente come recuperare. Imparate ad accogliere i possibili imprevisti con un sorriso e con spirito pratico. Guardate alle vacanze come a un’occasione per mettere alla prova la vostra creatività.

Evitate di “strafare”. Si sa che in vacanza gli orari e i ritmi quotidiani cambiano, ma attenzione a non esagerare. Ricordatevi che, se sottoposto ad attività alle quali non è abituato, il vostro corpo potrebbe non rispondere bene. Una buona alimentazione e un buon esercizio fisico vi aiuteranno ad affrontare in modo più sereno le vostre vacanze.

Pensate positivo. Se vi accorgete che avete la tendenza a rimuginare e a preoccuparvi, provate a interrompere il flusso di pensieri negativi concentrandovi su qualcosa di bello. Cercate di mantenere nella vostra mente un’immagine positiva: una foto, un ricordo, un viaggio, qualcosa che vi ha fatto stare bene.

Spostate il punto di attenzione. Provate a non concentrarvi troppo sui sintomi dell’ansia e spostate l’attenzione su qualcosa di diverso e piacevole per voi: ascoltare musica, leggere un libro o guardare un film divertente.

Se l’ansia è eccessiva, chiedete aiuto. Se però l’ansia diventa una prerogativa del vostro vivere, anche quando non dovrebbe esserci, può essere utile chiedere aiuto a un professionista.

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Mantenere viva una relazione è possibile? https://mentallifting.com/mantenere-viva-una-relazione-e-possibile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=mantenere-viva-una-relazione-e-possibile https://mentallifting.com/mantenere-viva-una-relazione-e-possibile/#comments Mon, 15 Jul 2019 14:59:38 +0000 https://mentallifting.com/?p=3660 All’inizio di una relazione tutto sembra facile, attrazione, curiosità, nuove scoperte, tutte piccole cose che rendono le relazioni eccitanti. Ma poi, con il tempo, alcune cose si trasformano: arrivano i figli, il lavoro ci assorbe, si perde la passione e la comunicazione diventa abitudinaria. Vivere un rapporto di coppia non è facile. La verità è...

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All’inizio di una relazione tutto sembra facile, attrazione, curiosità, nuove scoperte, tutte piccole cose che rendono le relazioni eccitanti. Ma poi, con il tempo, alcune cose si trasformano: arrivano i figli, il lavoro ci assorbe, si perde la passione e la comunicazione diventa abitudinaria. Vivere un rapporto di coppia non è facile. La verità è che, col tempo, i nostri sentimenti all’interno della relazione cambiano.

Il segreto sta nel non cercare di rivivere le passate sensazioni quanto piuttosto nel dare libera espressione a quelle nuove.

Alcuni consigli per mantenere viva la magia in una relazione

Siete una squadra. La chiave, per una relazione felice, è la fiducia. Un rapporto di coppia felice e forte, coinvolge due persone, perciò prendete insieme le decisioni, condividete i progetti personali e di coppia, parlate e risolvete i problemi senza mai prevaricare l’altro. Facilitare una comunicazione aperta ed essere recettivi ai feedback può aiutarci a superare gli ostacoli maggiori all’interno delle nostre relazioni. Invece che giustificarci o contrattaccare quando il nostro partner ci fa un appunto, pensate a cosa sta cercando di chiedervi e siate empatici con i suoi sentimenti. Allo stesso tempo dovreste cercare di essere onesti e diretti nell’espressione dei vostri sentimenti.

Ciascuno conservi la propria identità. Stare accanto a qualcun altro non dovrebbe coincidere con una fusione delle nostre identità o con uno scarso rispetto della nostra naturale differenza. Mantenere le due identità distinte non significa essere due individui isolati e a sé stanti, tutt’altro, vuol dire andare incontro alle esigenze e ai bisogni del partner abbassando le difese e modificando talvolta i propri schemi. A patto naturalmente di non snaturarsi. I membri di una coppia dovrebbero tentare di completarsi e supportarsi reciprocamente cercando di essere pienamente loro stessi, invece di fondersi per diventare qualcosa di diverso.

Sostenete il vostro partner, sia nei momenti di difficoltà in famiglia e sul lavoro, con presenza e amore costanti, ma anche nella quotidianità, dividendo equamente i compiti in base alle disponibilità.

Mostrate entusiasmo quando vi vedete, passate del tempo semplicemente a parlare ed assicuratevi che l’espressione spontanea dei vostri sentimenti faccia parte della vostra vita quotidiana. È facile sottovalutare i piccoli gesti, quali tenersi la mano e mantenere il contatto visivo, quando ci si confronta con gli impegni e le responsabilità quotidiane, ma essi possono rappresentare il segreto per mantenere vivo l’amore.

Mantenete accesa la passione. Anche se all’inizio il sesso funzionava alla grande, anche le migliori coppie, con il tempo, perdono il calore e l’attrazione. Il segreto è essere imprevedibili nella vita sessuale, non fare sesso nello stesso posto con le stesse posizioni, evita di cadere nella routine. Introdurre delle novità anche nella vita sessuale, mantiene vivo il desiderio e la relazione non diventerà monotona.

Dedicate del tempo a divertirvi insieme. La possibilità di ridere insieme all’altro è un vero segnale di vitalità in una relazione. È importante condividere e sperimentare insieme sentimenti di gioia. Essere in grado di ridere dei nostri difetti e delle peculiarità del nostro partner può tenerci alla larga da drammi immotivati e aiuta a calmare le acque quando le nostre discussioni diventano turbolente.

Imparate a perdonare. Una delle cose più difficili, in qualsiasi rapporto, è l’arte del perdono. In un rapporto di coppia, ci saranno sempre cose che possono ferire l’altra persona. Lasciate andare la rabbia, magari prendetevi del tempo per sbollire un po’ed iniziate ogni giorno con una nuova prospettiva.

Ritagliatevi del tempo da trascorrere senza bambini. L’arrivo dei figli apporta dei cambiamenti radicali nello stile di vita e influisce sulle dinamiche del rapporto di coppia. Anche se apprezzate ogni momento passato con i figli, il tempo dedicato a loro spesso inasprisce i problemi di coppia. Non sentitevi in colpa per avere dedicato un po’ del vostro tempo soltanto a voi due, perché un rapporto forte, salutare e fresco tra di voi apporterà dei benefici anche ai bambini.

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